Sunday, September 24, 2017

Islanda on the road (parte 1): diario di viaggio e consigli per organizzare un itinerario fai da te


Cari tutti,

ormai questo blog è andato completamente alla deriva, lo so. E' inutile promettere che cercherò di tenerlo aggiornato perchè, come vi sarete accorti, non succede.
Però, da poco sono tornata dal viaggio più bello della mia vita e avevo voglia di condividere questa esperienza con quante più persone possibile (come se non ne avessi già ammorbate abbastanza, non mi sopporta più nessuno ormai!) e magari essere d'aiuto a chi vorrà fare lo stesso in futuro.
A questo punto mi piacerebbe far entrare in scena un bel rullo di tamburi mentre vi rodete di curiosità per sapere dove sono andata ma da brava pagliaccia vi ho già rivelato la destinazione nel titolo: ebbene sì, ISLANDA!!!
Ho deciso di fare una serie di post (probabilmente non li leggerà nessuno ma pazienza, mi piace ripercorrere tutto il viaggio e fissarlo bene nella memoria) e sappiate che saranno tutti lunghi, noiosi e dettagliati, quindi non dite che non vi avevo avvertiti eh!

Ma partiamo dall'inizio inizissimo.

I paesi nordici mi hanno sempre affascinata, e vivere per alcuni mesi a Copenhagen non ha fatto altro che aumentare la mia ammirazione per questa parte di mondo. In particolare, era veramente da anni che sognavo di andare in Islanda: vedevo immagini di geyser, vulcani, ghiacciai, insomma millemila meraviglie in un posto solo e fremevo dalla voglia di partire. "E perchè non ti sei levata dalle palle?", direte voi? Giusta obiezione, persino io stessa non vorrei avermi tra le palle. La risposta è semplice: uno, è un viaggio molto costoso, due, partire da sola avrebbe aumentato esponenzialmente i costi ma non trovavo nessuno che volesse accompagnarmi. Alla fine, nella primavera del 2017, con un sapiente mix di moine, minacce e scenate isteriche (scherzo ovviamente. Forse.), sono riuscita a convincere il santo E., ovvero il mio ragazzo, ad unirsi a me in questa impresa epica.

YEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!

FASE 1: LA PROGRAMMAZIONE

Un viaggio fai da te in Islanda richiede, soprattutto se siete maniaci del controllo e dell'organizzazione come me, uno studio minuzioso: ci sono numerose attrazioni naturali, tante ore di macchina e, se andate in primavera/inverno, poche ore di luce. Considerato ciò, il mio spassionato consiglio è quello di preparare un itinerario quanto più dettagliato possibile, per evitare perdite di tempo (soprattutto se state una settimana o meno). E' un po' laborioso, ma io l'ho fatto con piacere.
Noi avevamo a disposizione due settimane, ma abbiamo deciso di farne solo una al Nord e poi rilassarci al mare. Tenete sempre presente che è una vacanza stupenda ma c'è tanto da camminare, da vedere e da guidare e poco o nulla da fare la sera, quindi se avete bisogno di stare in panciolle o di movida non fa al caso vostro. Come periodo, abbiamo scelto la settimana a cavallo tra l'ultima di agosto e la prima di settembre: la stagione turistica è sul finire, si è ancora in tempo per vedere le balene (anche se luglio-metà agosto è il periodo con maggiori probabilità) e c'è anche qualche chance di avvistare l'aurora boreale, dal momento che le giornate iniziano ad accorciarsi e diventa buio prima. Vi posso confermare che non ce ne siamo affatto pentiti e che si è davvero rivelato un ottimo momento (anzi, se non ve ne frega niente delle balene io vi consiglierei di partire anche la seconda settimana di settembre, quando c'è ancora meno folla e più aurore). Come itinerario, anche se ambizioso (ma ce l'abbiamo fatta, e alla grande!), abbiamo pensato di fare il giro completo dell'isola sulla strada principale.

Per la programmazione ho seguito le tappe che vi elenco sotto (probabilmente chiunque con un minimo di sale in zucca ci arriverebbe, ma visto che in tanti mentre descrivevo il percorso fatto sgranavano gli occhi e invocavano il Signore ve lo posto lo stesso, non si sa mai):

  • scegliere una buona guida. Ho optato, come per i miei viaggi a New York e in Danimarca e Portogallo, per la cara vecchia Lonely Planet. Ha delle lacune? Eccome se ne ha, e non solo per l'Islanda. In generale, per quello che ho potuto notare, a volte alcuni luoghi che per me meritavano un paragrafo più completo venivano a malapena citati. Per l'Islanda nello specifico, mi ha infastidita la tendenza a definire quasi tutti i paeselli "stupendi, meritevoli", ecc. NO. Sei una guida e mi aspetto che in quanto tale tu mi fornisca un quadro oggettivo del paese, perchè io scelgo principalmente in base alle tue indicazioni le mie tappe. Ad esempio, Seyðisfjörður, di cui vi parlerò meglio più avanti, secondo la Lonely è "una vivace comunità bohemienne". In realtà sono tre capanne in croce. Un'altra cosa spiacevole è la mancanza di un quadro completo sul clima: solo tre minuscole tabelle con temperature e precipitazioni. Per carità, con una breve ricerca su internet si risolve, però mi sembra fondamentale da riportare. Comunque, per farsi un'idea generale di quello a cui andrete incontro la Lonely va benissimo, sicuramente a un'analisi più attenta in giro si trova di meglio, ma io mi sono fatta prendere dall'entusiasmo e l'ho comprata anche prima di avere i biglietti aerei in tasca.
  • fare una selezione. Una volta tornata a casa con la mia bella guida nuova di pacca, me la sono letta tutta segnando quelli che parevano i posti da non perdere e quelli che mi sarebbe piaciuto vedere se avessimo avanzato tempo. Molto banalmente, cercavo di volta in volta le immagini dei luoghi su Google per capire se effettivamente la descrizione della Lonely calzasse. Ovviamente, se siete appassionati di un paese e vi siete documentati negli anni è molto più semplice fare una selezione. Ad esempio, io sono iscritta da svariati mesi ad un bellissimo gruppo FB che si chiama "Amici dell'Islanda": se state programmando un road trip vi consiglio di fare richiesta d'ingresso all'admin perchè è davvero una fonte inesauribile di notizie, curiosità, chiarimenti e condivisioni varie. Un altro suggerimento: se volete assolutamente, come la sottoscritta, fare il bagno in una hot pot (pozza naturale di acqua calda), controllate il sito http://hotpoticeland.com/ e selezionate un paio di pozze al giorno più o meno vicine al vostro percorso. In questo modo appena smetterà di piovere saprete già dove andare :)
  • inchinarsi al cospetto di Google Maps. Ho appuntato su una Gmap tutte le tappe del viaggio, lasciando in blu quelle imperdibili e colorando di giallo quelle in forse. Dopodichè, ho calcolato le distanze. Alcuni dicono che non sia affidabile, ma io mi sono trovata bene e le tempistiche mi sono sembrate realistiche. Ad ogni modo, datevi sempre 15 min. di scarto, che la sfiga non vi perde mai di vista.
  • osservare con soddisfazione l'itinerario definitivo (possibilmente mentre un ghigno malvagio vi attraversa il viso). Volenti o nolenti, per mancanza di tempo o perchè bisogna scegliere insieme, alcune tappe andranno eliminate. Non è una tragedia: meglio vedere meno e bene che girare come delle trottole e arrivare a sera stremati e magari pure scazzati. Ricordatevi che siete comunque in vacanza :) Come vi dicevo, io ho studiato attentamente le tempistiche e al programma di ogni giorno ho aggiunto delle fermate eventuali. Mi riempie di orgoglio dire che ho lavorato proprio bene (la modestia) e siamo riusciti a fare tutto ciò che ci eravamo ripromessi e anche qualcosina in più!
  • prenotare gli hotel. L'Islanda è un paese carissimo, persino peggio di NY. Costa tutto: il cibo, la benzina e ovviamente gli hotel. I viaggiatori sono principalmente backpackers, ciclisti, qualche autostoppista e persino qualcuno che se la fa a piedi. Se non vi fate particolari problemi a stare in camerate e usare i bagni in comune la scelta è abbastanza ampia e i prezzi minori. Io ho un po' le mie fisse e non ho mai usato nè userò i bagni in comune (per fortuna E. mi supporta), quindi ci siamo orientati verso una classica doppia con bagno privato. E lì, perdonate il francesismo, sono cazzi: a Reykjavik trovate quello che volete, ma più si va in campagna, peggio è. Cercate di prenotare gli alloggi con larghissimo anticipo per avere più scelta e risparmiare. Io parlo parlo ma sono la solita sfigata, perchè tra una cosa e l'altra ci siamo svegliati a luglio, un mese e mezza prima della partenza, e i prezzi erano veramente assurdi: dai 150 ai 200€ a notte! E non credete che fossero delle regge: quasi sempre camere vetuste e non pulitissime. Siamo stati scemi? Sì. E' una ladrata? Altrochè se lo è, ma ci tenevamo a partire e quindi ci siamo imposti il limite di massimo 200€ a camera.
  • prenotare la macchina. In Islanda c'è un'unica strada statale, la Hringvegur (Ring Road) o statale 01, che percorre tutto il perimetro dell'isola. Su questa strada e su quelle adiacenti potete tranquillamente usare una macchina normale (però fate attenzione perchè in alcuni punti, o per lavori o per altri motivi a noi sconosciuti, la strada diventa sterrata: è percorribile ma se avete una macchina a noleggio senza assicurazione per la ghiaia rischiate di trovarvi qualche segno sulla carrozzeria), ma se avete intenzione di avventurarvi all'interno troverete piste percorribili solo con un fuoristrada. In alcuni punti ci sono dei fiumi profondi da guadare e dei percorsi molto accidentati, quindi avrete bisogno di una vera e propria jeep, non Jimmy o simili. Fate molta attenzione e non noleggiate un 4x4 se non siete pratici nel guidarlo, ho sentito tanti racconti di turisti impantanati che ci hanno messo ore per tornare sulla retta via!
  • preparare la valigia. Visto che solitamente le mie vacanze sono moooooolto meno attive, sono andata da Decathlon a fare scorta di pile e compagnia bella. Le giornate islandesi sono quasi sempre piovose e ventose, ma se siete fortunati potrete godere di un bellissimo sole pronto a svelare tutti i colori dei prati e a far brillare l'acqua dei fiumi. Se invece siete sfigati, non disperatevi: è un posto così bello e affascinante che non sarà certo un po' di pioggia a farvi pentire d'essere partiti! Nelle giornate di maltempo abbiamo trovato una temperatura di circa 8/10° (un giorno addirittura 5°), col sole erano circa 18° e si girava tranquillamente in maniche corte. Il principio del vestirsi a cipolla, quindi, vale anche in questo caso. Vi consiglio di portare delle comode scarpe da trekking, dei calzini pesanti, pantaloni che si asciughino rapidamente (no jeans o pantaloni in cotone), tante t-shirt e pile di diversa pesantezza. Magari tenete sempre nello zaino una felpa più pesante di quella che indossate, in modo da andarla ad aggiungere se avete freddo. Non dimenticatevi sciarpa, cappello, guanti (anche in estate, sì, a Dettifoss stavo congelando!), zaino impermeabile/coprizaino e borraccia (in Islanda l'acqua fredda è potabile e pura, poichè proviene direttamente dai ghiacciai).

A questo punto...siete pronti per partire!!!


FASE 2: L'ITINERARIO

Sabato 26 agosto/giorno 1: partenza

Con grande culo, perdonate il francesismo, siamo riusciti a prenotare un volo diretto da Malpensa con Icelandair, partenza 23.30. Atterriamo a Reykjavik all'una di notte, dopo quattro ore passate a friggere d'impazienza sul comodo sedile dell'aereo (almeno io, E. ha dormito beato). Vista l'ora tarda, da casa abbiamo deciso di noleggiare la macchina il giorno dopo e di usufruire del servizio Flybus per raggiungere l'hotel: il bus vi porta, a seconda di quello che scegliete, al bus terminal o ad un hotel convenzionato presente nella lista (ce ne sono davvero molti). Il nostro è il Fosshótel Rauðará e appena apriamo il rubinetto in bagno un soave odore di uova marce pervade la stanza: solo dopo tre giorni capiremo con grande arguzia che non sono le fogne islandesi ad avere un problema, semplicemente come acqua calda viene utilizzata quella sulfurea proveniente dal sottosuolo. State attenti perchè può uscire anche ad una temperatura di 80° e il mio mignolo ha avuto uno spiacevole incidente.
Belli cotti, ce ne andiamo a dormire quando sono ormai le 04.00 (dimenticavo, in Islanda il fuso orario è -2!).

Domenica 27 agosto/giorno 2: il Golden Circle

Il Golden Circle è l'attrattiva più turistica di tutta l'Islanda: si tratta di un circuito comprendente tre delle maggiori attrazioni naturali a poca distanza da Reykjavik, visitabile in mezza giornata. Nonostante richiami molti visitatori è assolutamente da vedere. Piccola parentesi: negli ultimi anni il turismo in Islanda ha raggiunto dei picchi vertiginosi, arrivando a toccare il milione contro i 300.000 abitanti di tutta l'isola. Io stessa sono rimasta stupita dalla quantità di gente, considerato che fino a poco tempo fa era una meta poco gettonata. In giro c'erano moltissimi cinesi, e quasi tutti maleducati: urlavano, sputavano e uscivano dai sentieri per farsi le foto, cosa vietatissima perchè l'ecosistema è molto fragile. Mi raccomando, non seguite il loro esempio e siate rispettosi di questo luogo meraviglioso.
Ma torniamo a noi: sotto un cielo plumbeo ci avviamo a piedi verso la sede cittadina di Hertz e ovviamente grazie a me sbagliamo strada. E. ne è felice e mi riserva dolci parole di miele.
Giunti finalmente a destinazione e firmate carte e controcarte, impostiamo Google Maps (per fortuna hanno tolto il roaming) sulla tappa numero uno, il parco nazionale di Þingvellir, sede della prima assemblea parlamentare. Il sito si trova tra le zolle tettoniche (o le tette zolloniche, come le ho chiamate io) europea ed asiatica, e l'ingresso è costituito da un sentiero che passa in mezzo ad una faglia. Sulla destra il fiume si divide in bracci più piccoli disseminati di zolle erbose e solcati da ponticelli e sulla riva ci sono alcune rovine vichinghe e la residenza estiva del Primo Ministro. Per nostra fortuna, dopo qualche minuto fa capolino un timido sole, rendendo il panorama davvero idilliaco. 
Il parco è grande ma noi rimaniamo sul sentiero principale e proseguiamo con calma solo per un pezzettino, gustandoci la cascatella, le formazioni rocciose e le collinette.
Il nostro viaggio prosegue poi verso Geysir, una delle cose che più ci sono piaciute. Purtroppo il Geysir di nome e di fatto, quello più alto e che ha dato il nome a tutti gli altri fenomeni di questo tipo, non è più attivo da molti anni. La buona notizia è che lo Strokkur, proprio lì vicino, è invece attivissimo e i suoi getti arrivano fino a 15/20 metri. E' uno spettacolo magnifico, ma del resto tutta la zona è stupenda: fumo ovunque, pozze con acqua ribollente, una sorgente di un blu così elettrico da sembrare innaturale e sullo sfondo colline rossicce. Insomma, non potrete non innamorarvene, tant'è che io non volevo più andarmene.
L'ultima tappa del Golden Circle è l'impressionante cascata Gullfoss, che precipita in un canyon. La leggenda vuole che il fiume che la crea abbia delle correnti troppo forti per essere guadato, ma due giovani che vivevano sulle sponde opposte si innamorarono mentre facevano pascolare le rispettive greggi. La pastorella promise al ragazzo di sposarlo se lui avesse attraversato il fiume, e si dice che lui fu l'unico a riuscirci in centinaia d'anni (sapete come si dice, no? Tira più un pelo...). Guardiamo la cascata da diverse angolazioni e a malincuore ci riavviamo verso la macchina per tornare in città.
Dopo la doccia e un breve riposo è ora di pensare alla cena, anche perchè non abbiamo pranzato: consultiamo Lonely e Tripadvisor e optiamo per un ristorantino con ottimo rating e buone recensioni anche da parte di Italiani, il "3 Frakkar", situato alla periferia di Reykjavik. Appena arrivati ci fanno accomodare ad un minuscolo tavolo in una piccola saletta colma di islandesi. Ottimo segno, pensiamo, che fighi abbiamo scelto anche un posto non turistico! Apriamo il menù. Boccheggiamo. E. sviene. E' uno scherzo, ci diciamo, questi prezzi sono folli: 30/35 un piatto di salmone, 45, dico 45, l'agnello. Non crediamo ai nostri occhi perchè sono prodotti locali e il ristorante è pieno: come fanno gli islandesi a permettersi una cena fuori? Che stipendi avranno? I pensieri socio-economici vengono bruscamente messi da parte quando gli stomaci ci richiamano all'ordine. Disperati, ordiniamo due zuppe e chiediamo di dividerci il "grilled fish". Aspettativa: un normale piatto di pesce alla griglia. Realtà: gamberetti schifidi del secchiello, cozze e pesce fritto ricoperti da una valanga di sale, uova, formaggi e salse. A dir poco disgustoso. Oltretutto, non sappiamo se in buona fede o meno, invece di una porzione da smezzare ci arrivano due piccole porzioni a testa, con conseguente aumento di prezzo. La cena si conferma un disastro ma pazienza, siamo contenti lo stesso.
Tornando verso l'hotel osserviamo altri menù esposti e purtroppo appuriamo che i prezzi sono nella media. Sapevamo fosse un paese caro, ma non immaginavamo a questi livelli! Improvvisamente il fast-food del benzinaio, che avevamo osservato con schifo nel pomeriggio, assume un aspetto allettante e decisamente economico.
Prima di rincasare ci fermiamo a dare un'occhiata alla Hallgrimskirkja, la cattedrale simbolo di Reykjavik, fatta di pregiatissimo cemento (sono ovviamente ironica). Anche la città in realtà ha più l'aria di un paesone che di una capitale, ma i viali alberati, le casette basse, i bei murales e i lampioncini la rendono comunque carina e vivibile, almeno ad una prima impressione.
La nostra prima giornata in terra islandese si conclude così, e malgrado le poche calorie assunte sento già che sono follemente innamorata di questo paese così pazzo.


Tipici cavalli islandesi

Þingvellir


Geysir




Gullfoss

Distanze:
  • Reykjavik/Þingvellir: 40 min
  • Þingvellir/Geysir: 50 min
  • Geysir/Gullfoss: 10 min
  • Gullfoss/Reykjavik: 1.30 h
Tappe opzionali sulla via del ritorno (le trovate sempre in ordine di apparizione rispetto al tragitto e marcate in verde quelle viste):
  • Gamla Laugin (conosciuta anche come Secret Lagoon, è una piscina termale molto più economica della Blue Lagoon) ❌
  • Hrunalaug (hot pot, fatta il penultimo giorno) ✅
  • Vigðalaug (hot pot) ❌
  • Kerið (lago nel cratere) ❌

Al prossimo post e, se siete ancora lì, grazie per aver letto!

3 comments:

  1. Prima o poi in Islanda ci andrò, è una promessa che ho fatto a me stessa! Io adoro la natura, il freddo, i luoghi incontaminati.
    Non vedo l'ora di leggere gli altri post!

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    Replies
    1. Ciao Linda, grazie, sono felicissima che ti sia piaciuto il post, l'ho scritto col cuore :) Vedrai che rimarrai stregata e tornerai col mal d'Islanda!

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  2. Great post and amazing photos!
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    Have a nice day, dear!

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